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Elezioni politiche: perché, nonostante tutto, è importante andare a votare

Pubblichiamo un articolo apparso sulla rivista online ilmirino.it a firma di Antonio Barbalinardo il 14 settembre.

In Italia fra poco meno di due settimane, domenica 25 settembre, ci saranno le elezioni politiche. É noto a tutti, anche ai più distratti e lontani dalla politica, che la situazione di crisi è avvenuta a seguito della sfiducia voluta da alcune forze politiche contro il Governo retto dal Presidente del Consiglio Mario Draghi. Era un governo di larghe intese che stava affrontando una serie di problematiche in questo particolare e delicato momento politico, sociale ed economico, non solo italiano ma anche mondiale, dovuto prima alla pandemia e in seguito alla guerra tra Russia e Ucraina iniziata alla fine di febbraio scorso.

Pertanto, a seguito delle dimissioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come previsto dalle normative, con il decreto n. 96 del 21 luglio scorso, ha sciolto le Camere e con successivo decreto n. 97 ha fissato per il 25 settembre 2022 la data delle elezioni della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi e tutti i suoi Ministri sono rimasti in carica per assolvere le vicende di routine e di emergenza, così come la legge prevede.

Non entro nel merito di come e a chi attribuire la colpa di tale situazione che sarebbe stato opportuno evitare in questo momento, vista anche la circostanza relativa alle ripercussioni dei veti internazionali verso la Russia con il risultato degli aumenti del costo del gas, dell’energia elettrica e in molti altri settori con relative ricadute sull’utenza. Si tratta di un problema più ampio e ci vorrebbero pagine e tempo per esporlo meglio.

Così, circa le prossime elezioni politiche, va riferito che nelle legislature parlamentari degli anni scorsi i parlamentari eletti erano 630 alla Camera e 315 al Senato mentre, nelle prossime elezioni, la nuova legge costituzionale prevede la riduzione del numero dei parlamentari che passeranno a 400 Deputati e a 200 Senatori, secondo la legge n. 1 del 19 ottobre 2020, su “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 261 del 21 ottobre 2020. Un numero molto ridotto che ha creato una serie di difficoltà all’interno delle stesse forze politiche.

Inoltre la situazione di crisi in corso ha creato nella gente comune un grande disagio, che era già in essere con una disaffezione alla politica, e oggi è aumentata con l’elezione anticipata in un periodo così delicato e in piena estate. Tutto ciò ha così accresciuto il malessere e il disappunto da parte di molti cittadini elettori che si lamentano e sono tentanti di disertare il voto che, già in altre precedenti votazioni, ha visto in notevole aumento il fenomeno dell’astensione.

Personalmente penso che nonostante tutto il disagio sia opportuno evitare l’astensionismo ed esortare i cittadini elettori a non disertare le urne e andare a votare perché il voto è un dovere civico e un nostro diritto. È pur vero che lo scenario dell’attuale situazione politica italiana ha messo in luce, in questo ultimo periodo, un disorientamento unico e i politici devono cercare di dare una maggiore garanzia, con più fiducia e con sicure e chiare prospettive verso gli elettori.

Pertanto penso che non bisogna cadere nella tentazione di non andare a votare, invece occorre andare alle urne proprio nel rispetto di chi ha lottato per la conquista del voto a tutti, uomini e donne, e delle elezioni libere poiché solo e soltanto con l’espressione del proprio voto si può decidere un nuovo corso e si può dare una svolta diversa della vita politica.

Così è importante che ognuno sia partecipe al voto per favorire un futuro migliore per tutti, in particolare per le nuove generazioni di giovani che si avvicinano per la prima volta al voto, ma anche per la costruzione della democrazia e della libertà che i Padri Costituenti, dopo la guerra e la dittatura, hanno consentito dandoci la possibilità di esprimere liberamente il voto che come già riferito è un diritto – dovere poter così salvaguardare i valori della democrazia. Il voto da voce alle nostre convinzioni, mentre l’astensione e il non voto, anche come forma di disaccordo, risulterebbe ulteriormente dannoso per la democrazia stessa e il tutto potrebbe compromettere ogni aspettativa di vita democratica, non avendo fatto una propria scelta di campo ovvero non avendo espresso il proprio voto e una scelta tra i partiti e relativi simboli proposti nella tornata elettorale.

Fatta questa premessa sulla situazione politica e sull’importanza del voto, sono molti gli incontri e dibattiti che si stanno svolgendo in diversi luoghi e centri culturali oltre a quello che sono le proposte dei vari candidati che stanno facendo campagna elettorale lungo le strade, nelle piazze e nei mercati per incontrare e presentarsi agli elettori e far sì che convincano non solo a votare i loro candidati ma invitare gli indecisi a votare e non disertare il voto che sarebbe un fallimento per tutti.

A conclusione di questa riflessione, mi piace riferire di un interessante dibattito politico svoltosi lunedì 12 settembre scorso presso il CMC Centro Culturale di Milano di Largo Corsia dei Servi, 4 a Milano, dal titolo: “Conoscere e scegliere. Il cambiamento possibile”, incontro che è stato un momento particolare dove sono stati diversi i temi affrontati sul futuro del nostro Paese come quello della famiglia, dei giovani, del lavoro e della economia, temi centrali nella ricerca del bene comune della nostra società.

L’incontro è stato organizzato dal Comitato MI’mpegno cui hanno partecipato alcuni candidati dei diversi schieramenti politici in corsa per le prossime elezioni politiche quali: Paola Frassinetti, di Fratelli d’Italia; Mariastella Gelmini, di Azione; Andrea Mandelli, di Forza Italia; Lia Quartapelle, del PD; Laura Ravetto, della Lega; Elena Sironi, del Movimento 5 Stelle. Il dibattito è stato introdotto e concluso da Carmelo Ferraro del Comitato MI’mpegno e condotto da Camillo Fornasieri ed Ernesto Sarno.

L’’incontro è stato molto interessante e gli oratori, pur nelle loro divergenze politiche, hanno esposto molto bene le loro idee e da tutti è emerso l’invito di andare a votare evitando qualsiasi astensione.

IL VIDEO DELL’INCONTRO

Giuseppe

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