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City Angels, il fondatore Furlan in esclusiva: “Covid? Questa crisi non è da meno. Faccio un appello al governo che verrà”

Dal 1994 operano in favore dei senzatetto e di chi ha bisogno di aiuto come migranti, tossicodipendenti e prostitute, ma non solo. Sono i City Angels, i volontari di strada d’emergenza.
Rumore Sociale ha incontrato il fondatore di questa associazione, Mario Furlan, per un’intervista esclusiva, in compagnia della dottoressa Tatiana Amato. La presidente del Centro Studi Professionale Radici Sociali ha convenuto con Furlan sull’esigenza di fare squadra tra i vari enti di volontariato, condividendo conoscenze ed esperienze per rispondere meglio alle esigenze del territorio in un momento storico molto critico.

“Credo che il peggio debba ancora venire. La pandemia è stata pesante soprattutto nella primavera del 2020, quando improvvisamente è arrivato questo mostro sconosciuto che ha portato al lockdown. I nostri volontari sono stati eroici perché hanno moltiplicato gli sforzi. Non si poteva uscire ma loro, naturalmente con le necessarie autorizzazioni, c’erano per dare una mano ai senzatetto e tenere aperte le mense: due a Bergamo, epicentro della pandemia, e una a Milano, quella dei frati di viale Piave. Inoltre hanno portato farmaci e cibo a persone impossibilitate a lasciare la loro abitazione, tra cui anziani, malati e disabili. Tutto questo non soltanto a Milano e Bergamo, ma anche in tutte le 20 città dove siamo presenti. E’ stata molto dura”, racconta Furlan.

Da un’emergenza sanitaria si è passati in breve tempo ad altre emergenze. 
“Sembra che il periodo del Covid sia passato, però siamo di fronte a una crisi che non è da meno con la guerra, l’aumento dei prezzi e in particolare il costo dell’energia. La povertà era già aumentata con la pandemia, pareva che ci fossimo ripresi e invece questa stangata ha modificato la situazione. Purtroppo prevedo una crescita del numero di cittadini poveri. Il lavoro si trova per fortuna, ma l’inflazione potrebbe mettere in seria difficoltà le aziende oltre a negozi, bar e ristoranti. E’ forte il rischio che debbano chiudere perché non riescono ad andare avanti, a pagare le bollette e i fornitori. La conseguenza sarebbe una scarsità di lavoro. Noto poi che adesso, ancora più che al culmine della pandemia, c’è paura del futuro, ci si chiede quale sarà il quadro tra un anno. La guerra in Ucraina sta continuando, la situazione tra Cina e Taiwan è delicata… i tanti problemi geopolitici, seppure geograficamente lontani, hanno ricadute sulla nostra vita. La sfiducia è tanta: diversi cittadini a cui diamo il pacco alimentare mi hanno testimoniato personalmente il timore di finire sulla strada. Insomma, i nostri interventi sono destinati a salire”.

Da parte delle Istituzioni c’è collaborazione? 
“Si può sempre fare meglio. C’è collaborazione. Milano funziona meglio di altre città, ma in generale la burocrazia è troppa. Per ogni cosa bisogna perdere un sacco di tempo e spendere tanti soldi inutilmente. Potremmo fare di più se ci fosse meno burocrazia e invece ogni volta è necessario compilare mille moduli, senza dimenticare le pratiche dai notai e dai commercialisti. Ogni anno è sempre peggio. Conosco piccole associazioni che per questo mollano e lasciano perdere. Lo Stato dunque scoraggia il volontariato. Noi siamo stati tra i primi a cambiare lo statuto passando da Onlus a ODV  e adesso probabilmente siamo costretti a intervenire di nuovo… Faccio un appello al nuovo governo che si insedierà dopo le elezioni: se vuole aiutare il volontariato, tagli la burocrazia.

I prossimi progetti dei City Angels.
A breve, da qui a fine anno, dovremmo apriremo a Sondrio l’undicesima sezione in Lombardia. I nostri amici di Sondrio hanno già avviato i contatti con il Sindaco, con il Comandante della Polizia Locale e con le Istituzioni: tutti dicono di essere molto contenti.

C’è un problema sicurezza nelle città e in particolare a Milano?
No, nonostante le denunce degli scorsi mesi (quella dell’influencer Chiara Ferragni ndr). A Milano la situazione era decisamente peggiore 20 anni fa. C’è la questione delle baby gang, ma alcune città, come ad esempio Roma e Napoli, sono meno sicure.

di Giorgio Meroni

Giuseppe

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