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A tu per tu con Elisa Roncaglia, autrice del libro “I consigli non richiesti”

Diventare genitori porta con sé preoccupazioni e dubbi da sempre, prima di tutto sul fronte della salute. In un momento in cui i figli sono pochi e preziosi e in cui la sanità pubblica non sempre riesce a dare risposte tempestive il disorientamento è tanto. Elisa Roncaglia, Infermiera presso Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca’ Granda e mamma, ha scritto un libro, “I Consigli non richiesti”, appena pubblicato su Amazon, che in
maniera semplice, innovativa e diretta, risponde a questo disorientamento in tante situazioni usuali e concrete. Elisa è un attivo associato del Sindacato Fials, il più rappresentativo a Milano nel settore della sanità. Fials lo consiglia come utile strumento per risolvere i piccoli e grandi problemi della genitorialità e per evitare di ricorrere, senza motivo al Pronto Soccorso, soprattutto in questa stagione invernale.

Buongiorno, Elisa. Grazie di aver accettato questa intervista. Cominciamo con la domanda principale: cosa l’ha ispirata a scrivere il libro “I Consigli non richiesti”?
“Elisa Roncaglia: Buongiorno. Grazie a voi per l’opportunità. La mia ispirazione per il libro “I Consigli non richiesti” nasce dalla consapevolezza dell’importanza di condividere esperienze e conoscenze nella maternità. L’idea che il passaggio di informazioni tra mamme e professionisti possa essere una risorsa preziosa per l’intera comunità è il fulcro del mio messaggio”.

Nel libro, parla dell’importanza di un corretto flusso di informazioni tra genitori. Come vede il suo ruolo di infermiera nell’arricchire questo scambio di conoscenze?
“Come infermiera, ho una prospettiva privilegiata sia dalla mia esperienza lavorativa che da quella personale come madre. Penso che il mio ruolo sia quello di fornire informazioni basate sulle evidenze scientifiche, aiutando i genitori a prendere decisioni consapevoli per la salute dei loro figli. Voglio essere una guida lungo il complesso percorso di crescita dei bambini, senza mai sostituirmi al ruolo essenziale del pediatra di famiglia”.

Nel testo si sottolinea la necessità di sfatare alcune convinzioni comuni. Qual è un esempio di queste credenze e come il suo libro le affronta?
“Un esempio è la gestione del raffreddore nei bambini. Spesso, i genitori si preoccupano eccessivamente, ma è importante capire che è una malattia comune e non grave. Nel libro, consiglio di assumere consapevolezza, evitare l’uso di antibiotici senza prescrizione medica e concentrarsi sulla pulizia del naso attraverso lavaggi nasali. Sgomberare il campo da convinzioni errate consente ai genitori di adottare azioni più efficaci”.

Ha menzionato l’importanza di un dialogo informato con il medico. Come si può promuovere una comunicazione più efficace tra genitori e professionisti sanitari?
“La chiave è la consapevolezza e l’apertura al dialogo. Il mio libro offre uno spunto per questo dialogo, ma è fondamentale che i genitori si sentano liberi di discutere con il proprio medico. La comprensione del “perché” di determinate scelte può alleviare ansie e favorire una gestione più consapevole della salute dei bambini”.

Nel concludere, qual è il messaggio principale che vorrebbe che i lettori traghettassero con sé dopo aver letto “I Consigli non richiesti”?
“Il messaggio chiave è quello di essere genitori consapevoli, basando le proprie decisioni su informazioni affidabili e scientifiche. Voglio che i genitori si sentano sicuri nel loro percorso di crescita dei figli e che comprendano l’importanza del supporto reciproco tra genitori e professionisti sanitari” .

Grazie, Elisa, per aver condiviso la tua esperienza e le tue conoscenze con noi. Siamo sicuri che il tuo libro sarà un prezioso alleato per tanti genitori in cerca di orientamento nella complessa avventura della genitorialità.

di Marcello Menni

Giuseppe

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