Iniziativa di solidarietà all’Università di Milano–Bicocca per protestare contro la morte di Mahsa Amini, la 22enne arrestata a Teheran dalla polizia morale della Repubblica islamica con l’accusa di non aver indossato il velo correttamente.
Ad organizzarla il Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’ateneo che, nella mattina del 2 novembre, ha invitato docenti, studenti e personale tecnico amministrativo a tagliare simbolicamente una ciocca di capelli aderendo alle iniziative che si sono tenute in tutto il mondo Occidentale.
Allo stesso tempo, l’azione partecipata, con la formazione di una catena umana e l’esposizione di cartelli, ha voluto rappresentare una forma di sostegno alla lotta per l’emancipazione femminile in Iran.
“Abbiamo manifestato in memoria di Masha Amini e di tutte le donne e gli uomini uccisi fino ad ora, anche per mantenere viva l’attenzione su quanto sta accadendo. Quella in atto in Iran – afferma la professoressa Sonia Stefanizzi, direttrice del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale – non è solo la protesta per l’emancipazione femminile in un’ottica di autodeterminazione. È un movimento nel quale confluiscono più istanze: il rigetto di alcune imposizioni religiose come l’obbligatorietà di indossare il velo nei luoghi pubblici e un profondo malcontento per il perdurare della crisi economica. La caratteristica di questi cortei di piazza è l’elemento intergenerazionale con il coinvolgimento attivo sia di varie associazioni studentesche che della classe media”.